La Basilica
di Santa Maria Assunta
Documentata già nell’anno 872 / Piazza Santa Maria Bagno di Romagna
Documentata già nell’anno 872 / Piazza Santa Maria Bagno di Romagna
La Basilica-Santuario di Santa Maria Assunta a Bagno di Romagna, documentata già nell’anno 872 quando il Papa Adriano II permise al Vescovo di Arezzo la costruzione del limitrofo Convento, ha subito nel corso dei secoli profonde trasformazioni che oggi si possono leggere grazie ai vari restauri.
Immagini e didascalie dalla mostra “Dal Borghe al Calderone” organizzate dagli abitanti di Bagno:
Le opere site all’interno della Basilica hanno conosciuto, nel corso degli ultimi anni (1988-2016) un programmato restauro, per permetterne una dignitosa fruizione, accompagnato altresì da acquisti di nuove opere.
Nell’abside si può ammirare il trittico di Neri di Bicci (1468). Nella navata centrale si aprono quattordici cappelle laterali nelle quali si possono ammirare un venerato Crocifisso ligneo del XV secolo – attribuito al Maestro di Bagno – e il Sacro Corporale del Miracolo Eucaristico avvenuto nel 1412, quando un monaco camaldolese, durante la celebrazione della Messa, vide il vino del calice trasformarsi in sangue.
I capolavori artistici, dal Rinascimento al Settecento, dell’arte fiorentina, marchigiana e bolognese, uniti alle importanti reliquie sacre e ai preziosi arredi, fanno di questa Basilica un Pantheon di bellezze e la rendono un unicum della “Romagna Toscana”, invitando il visitatore al raccoglimento spirituale e alla preghiera.


Cappella del SS. Crocifisso del Perdono. Il Crocifisso è dell’anonimo Maestro del Crocifisso di Bagno di Ro- magna (attivo in Italia nel XV secolo), ai lati i due do- lenti, realizzati da Marco Mariucci (2017).

Cappella Biozzi. All’altare si trova l’Adorazione del Bambino con i santi Bartolomeo, Francesco, Caterina d’Alessandria, Lucia e Giovannino, tavola del Maestro del Tondo Borghese.

Cappella già della Beata Giovanna. La Santa Cecilia (XVII sec.) è opera di un pittore emiliano. Il Cristo Redentore (copia da Andrea del Sarto) è attribuita a Donato Mascagni.

Cappella Malvisi. L’Annunciazione tra santi (1585) è del pittore fiorentino Francesco Rosselli, il trittico con la Beata Giovanna, sant’Agnese e san Sebastiano è opera attribuita a Giovanni Battista Volponi detto lo Scalabri- no. Il sarcofago (20 agosto 1508) conteneva le spoglie della Beata Giovanna.

Cappella già del SS. Crocifisso. La gran tela all’altare raffigurante San Francesco di Paola in gloria, è uno dei capolavori della tarda attività di Jacopo Vignali.

All’altare una cinquecentesca Adorazione dei Pastori, da un disegno di Raffaello.

Cappella del SS. Sacramento. Il tabernacolo in pietra arenaria è di Domenico Rosselli (XV sec.), l’Annuncia- zione è un capolavoro del maestro del Tondo Borghe- se, mentre la scultura di Sant’Agnese (1490) di Andrea della Robbia, è posta sopra un capitello di marmo di Verona. Il San Sebastiano ligneo fu eseguito nel 1450 da un intagliatore umbro-toscano.

Il grande trittico che si eleva sul Coro è di Neri di Bicci e raffigura, al centro, la Madonna Assunta che porge la Sacra Cintola a san Tommaso e, ai lati, i santi Benedetto, Giovanni Battista, Pietro, Paolo, Agnese e Romualdo (1467).

Nella parete sinistra del Coro si trova la tela di Jacopo Vi- gnali, raffigurante i Misteri Gaudiosi (1630).

Cappella del Miracolo Eucaristico. Qui vi è esposta la reliquia del Sacro Corporale, a ricordo del miracolo avvenuto nel 1412 al monaco camaldolese di nome Lazzaro, il quale durante la messa vide il vino del calice trasforformarsi in sangue. All’altare si trova un altorilievo con la beata Giovanna e la santa Agnese (2015), realizzato da Federico Capitan.

Cappella della Madonna del Sangue. All’altare una xilografia (XVI sec.) che raffigura la Madonna del Sangue, ai lati un’Annunciazione settecentesca; in basso, si trova il sarcofago in pietra arenaria del vescovo bagnese 6 Teofilo Martini (1531).

Cappella Salvetti-Biozzi. L’architettura dell’inizio del XVI sec. inquadra la Madonna in trono col Bambino tra i santi Giovanni Evangelista e Giovanni Battista, tavola di Michele Tosini (Firenze, 1503-1577): sua è anche la lunetta con lo Spirito Santo tra due angeli.

Cappella della Beata Giovanna. L’Adorazione dei Magi che si trova all’altare è un capolavoro del Settecento fiorentino, eseguito da Alessandro Gherardini; al di sotto, entro un’urna di vetro, è custodito il corpo della beata Giovanna, religiosa camaldolese originaria di Bagno di Romagna (?-1105).